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> qualunque tipo, e al costo di fa*mi diversi nemici, confidando però > sul fatto che difficilmente leggeranno un testo così lungo. Avrete sicuramente sentito di cosa è successo nella discoteca di CORINALDO, comune di 4.927 abitanti nelle Marche, vincitore del premio E nella nostra Italia per fortuna ancora policentrica, un posto come Corinaldo è l’Italia stessa. Non so se fossero tutti residenti del borgo più bello d’Italia oppure no, e nessuno ha capito ancora quanti fossero davvero, ma erano I figlioli erano lì all’una di notte – in gran parte as*ieme ai propri genitori – per un evento partecipato (organizzato?) da cinque Perché se guardate il grafico sopra, i POVERI 10-14ENNI SONO UN CUSCINO, su cui riposano le ampie chiappe dei loro superiori d’età. La mia idea è questa: le tre rivolte si somigliano, perché sono momenti liberatori e carnescialeschi. Ma sono radicalmente diversi, perché il Sessantotto avviene all’apice dell’illusione che “la pacchia è appena cominciata”. Mentre la rivolta araba prima e quella francese dopo, partono dalla constatazione che “la pacchia è finita”. Non so quanto questa ricostruzione corrispondesse ai fatti; ma sto guardando adesso una serie di foto e video delle manifestazioni dei Gente che grida «Anti, Anti Anticapitalistes», i preti che benedicono i manifestanti, la bandiera di Casa Pound, gli Antifa una grande bandiera con il faccione di Apo Capo Curdo, le “A” cerchiate anarchiche sui muri, gente con i capelli bianchi e ragazzini, fricchettoni che suonano per strada, i pompieri schierati contro la polizia, le bande di motociclisti… C’è un elemento di gioioso CARNEVALE in comune con il Sessantotto, che evidentemente risponde a un profondo bisogno umano. Gli europei – non solo i francesi – sono ovunque schiacciati dalla “crisi”: non a caso, a far scattare la rivolta, è stata una piccola misura presa dal governo francese per affrontare la crisi climatica.